Roma ha molte colpe, e una delle minori è stata rovinare il territorio vinicolo laziale. Essendo una delle più grosse piazze italiane a livello di consumo, per anni i produttori del Lazio hanno puntato sulla quantità. Oggi, ci sono nuove aziende che producono vini di qualità usando vitigni autoctoni e metodi di agricoltura responsabili.

Il Lazio è un territorio antico, con vitigni vecchissimi alcuni dei quali datano addirittura al tempo degli etruschi. Le zone più note come i Castelli Romani o di Frascati hanno sempre avuto una reputazione ruspante, anche se personalmente ho apprezzato molti vinelli beverini alla mescita. Inoltre, non c’è mai stato un grande interesse mediatico sui vini del Lazio. Roma ha sempre rubato la scena, e fuori dalla capitale i vini laziali sono difficili da smerciare.

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Courtesy Damiano Ciolli

Fortunatamente c’è qualcuno che crede nel territorio, che coltiva le proprie vigne e vinifica le sue uve senza troppa chimica e manipolazione. Questi vini laziali oltre ad essere buoni hanno una propria identità, e grazie a questo riescono a distinguersi sul mercato. D'altronde, sarebbe sciocco fare un vino che assomiglia a uno chardonnay californiano per moda o per miopi ragioni economiche, quando sotto i piedi c’è un ottimo suolo con una storia vinicola che fa invidia al resto del mondo.

Vi consiglio questi quattro produttori:

1. Azienda Agricola Le Coste

Via Piave, 7, 01010 Gradoli (VT)

2. Andrea Occhipinti

Loc. Montemaggiore snc, 01010 Gradoli (VT)

3. Azienda Agricola Marco Colicchio

Via Gerocarne, 00126 Roma (Castelli Romani)

4. Cantine Ciolli - Damiano Ciolli

Via del Corso, 00035 Olevano Romano RM